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Trasformare i rifiuti organici in humus con la Lombricoltura

Elena Parmiggiani - 21/08/2010

Ci ha scritto un nostro abbonato per chiedere informazioni in merito alla lombricoltura. Elena Parmiggiani, della nostra Redazione, ha fornito una risposta molto particolareggiata che pubblichiamo qui di seguito...

Buongiorno Massimo,

sono Elena Parmiggiani, mi occupo della rubrica "60 secondi di saper fare" su ilConsapevole.
Di seguito le riporto brevemente alcune peculiarità di questo tema affascinante.

La lombricoltura è sistema "naturale" che utilizza l'appetito dei lombrichi per trasformare rifiuti organici in humus, un prodotto molto apprezzato, adatto sia ad un utilizzo come ammendante dei terricci per vaso, sia come fertilizzante vero e proprio. I lombrichi ogni giorno producono tanto humus quanto è il loro peso: Lei capisce bene quindi che se ha 100 gr di lombrichi vivi, ogni giorno la massa di humus prodotta potrebbe arrivare a 100gr, e così via.
Poichè poi i lombrichi, se in ambiente ottimale, si riproducono abbastanza rapidamente (raddoppiando di numero ogni 3 mesi), lei avrà anche lombrichi vivi da porre in un nuovo ciclo di lombricoltura oppure venderli o ancora utilizzarli come mangime per polli, galline, ecc. oppure venderlo come esca/mangime per pesci.
Un altro prodotto, molto conosciuto, è il tè di lombrichi o compost tea. Questo tè è il liquido di scolo derivante dall'umidità presente nelle lettiere dei lombrichi, fatto circolare con una pompa per arearlo e mantenerlo nel suo stato ottimale. Senza areazione, il tè di lombrichi non è attivo e produce odore sgradevole; mantenuto areato, invece, ha un profumo quasi di bosco. Tutti i prodotti e sottoprodotti dei lombrichi sono vitali, ricchi di batteri, funghi, protozoi, alghe, ecc e quindi molto attivi. Questo tè dovrebbe essere usato entro 24 dalla sua produzione, spargendolo sul terreno.

I rifiuti organici da NON utilizzare sono i seguenti:
derivati da prodotti di origine animale (carni cotte e crude, ecc), gli agrumi, erba di sfalcio/rasature di prato, bucce e scarti degli agrumi, cipolle e aglio, e ananas, che contiene un enzima chiamato bromelina che uccide i lombrichi, potature e rami secchi.

Tutto il resto può essere tranquillamente dato ai lombrichi.

Qui troverà altre informazioni:
(La redazione e la rivista de Il Consapevole non è associata in alcun modo a questo sito, glielo segnalo perchè ha molte informazioni che potrebbero esserle utili).

Se intende avviare una attività di lombricoltura:
La mia opinione personale è che la lombricoltura è un modo ottimo per gestire un flusso di rifiuti organici già presente all'interno di un progetto più ampio.
Non voglio assolutamente scoraggiarla, nè sembrarle esagerata, ma voglio pregarla di studiare attentamente la situazione da un punto di vista professionale.

Prepari un business plan, anche scarno, con lista entrate (ipotetici clienti, che prezzo applicare a humus e lombrichi, altri prodotti eventuali, ecc..) ed uscite (costi attrezzature,macchinari, licenze, corsi, libri, ecc)  ipotetiche dei prossimi 3 anni. Si renderà conto così di che tipo di cifre si parla per avviare, mantenere ed arrivare in pari in questa attività. Si metta in contatto anche con la Camera di Commercio della sua città, verifichi l'eventuale concorrenza locale, ecc...
Si ricordi che si tratta anche di investire su attrezzature varie e impianti di stoccaggio.
Il sistema non funziona a meno che lei non trovi partner che le affidino i rifiuti da compostare (ristoranti, alberghi, supermercati, mense, contadini con surplus di letame) in un flusso stabile nel tempo, altrimenti i lombrichi muoiono e lei si troverà senza allevamento.
Inoltre dovrà prevedere un minimo di marketing e di studio di mercato, per capire a chi destinare l'humus e i lombrichi che Lei otterrà dall'allevamento.

Cerchi informazioni su internet sulla lombricoltura, eviti se può i fallimenti collegati alla stessa (si ricorderà sicuramente la vendita di querce micorrizzate a tartufo e l'allevamento di cincillà ed ermellini, che hanno favorito solo il fornitore primario, potrebbe finire così anche per la sua impresa).

Le consiglio di fare qualche esperimento a livello amatoriale prima di decidere di avventurarsi in questo campo, con un bidone di plastica (posso mandarle uno schema se vuole e le istruzioni) e un centinaio di lombrichi (che con un pò di strategia può ottenere gratis dal suo terreno).
In questo modo, se la lombricoltura dovesse piacerle avrà acquisito un minimo di esperienza sul campo, mentre se dovesse rivelarsi una cosa che non le piace o è per il momento troppo costosa, potrà abbandonare questa strada senza pentirsi di un eventuale investimento economico.

Si tratta in conclusione di analizzare bene la sua situazione attuale, che tipo di terreno ha, se produce frutta o altri vegetali da cui si possono ricavare scarti per i lombrichi ecc. Una specie di inventario degli input e output che lei potrebbe già avere dalla sua senza saperlo.

Spero di esserle stata utile.