Il compost veloce col metodo Berkeley
Speciale permacultura: scheda pratica
Come fare il compost in 18 giorni
Come utilizzare il metodo Berkeley per la veloce trasformazione in humus dei rifiuti
di Elena Parmiggiani
Il compost, detto anche terriccio o composta, è un ottimo fertilizzante per le piante e un accumulatore di acqua. È anche un modo ragionevole di affrontare il problema dei rifiuti organici. Il metodo più conosciuto è quello di utilizzare un contenitore apposito e gettarci dentro del materiale organico e, dopo due anni, il compost è pronto.
Tutte le volte che il cumulo raggiunge una certa misura, devo iniziarne di nuovi e lasciare maturare i vecchi, evitando così di dover setacciare tutto ogni volta che ho bisogno del compost che è sul fondo.
Ma c’è un modo migliore, che permette anche di dare una mano alla natura per velocizzare il processo innescato da miliardi di batteri termofili. Questi tesori viventi sono ovunque, in attesa che l'ambiente giusto si presenti loro. Se sono in un numero sufficiente, se il cibo è servito loro in giuste proporzioni e con la giusta quantità di acqua, servirà solo un po’ di calore per avviare il processo e far sì che possano proliferare nella nostra compostiera.
Ci sono solo 3 regole da seguire quando ci apprestiamo a fare un compost:
- il cumulo non deve puzzare;
- non utilizzate legno trattato o metalli pesanti, o altri inquinanti;
- la proporzione tra carbonio (cioè il materiale secco come foglie, paglia, aghi di pino, segatura, carta da giornale, rami e corteccia) e azoto (letame, sfalci verdi del prato, tutto ciò che umido e gli scarti della cucina, le erbacce appena estirpate) deve essere in proporzione di 2/3 carbonio e 1/3 azoto. Il materiale marrone e secco è ricco di carbonio, quello umido e bagnato (che puzza facilmente) è ad alto contenuto di azoto. Di solito il materiale più difficile da ottenere sarà il carbonio, e non l'azoto, per questo vi consiglio di far seccare bene tutti gli sfalci del prato e di raccogliere gli aghi di pino e le foglie in autunno e di conservarli all’asciutto. Anche il giornale a pezzetti aiuta.
Il compost giorno per giorno
Per agevolare il lavoro dei batteri termofili, il 1° giorno triturate finemente i materiali da compostare – idealmente a pezzi 1 cm di lunghezza o meno – permettendo così la creazione di una superficie maggiore. Avere una superficie più grande significa più spazio per i batteri per compostare. Un piccolo biotrituratore può aiutare; se non ne possedete uno, in alternativa, distribuite gli scarti sul terreno e passateci sopra più volte con il tosaerba, fino ad ottenere scarti di piccola misura.
Mescolate il materiale con un forcone. Aggiungete l'acqua, inumidendo il cumulo solo fino a quando, prendendo una manciata di materiale e strizzandola esca pochissima acqua; deve sembrare una spugna ben strizzata. Inoltre, per ottenere la reazione termofila, necessitate di avere abbastanza materiale per una sorta di “massa critica” che si ottiene quando il volume del cumulo è di 1 metro cubo o superiore.
Dopo aver mescolato e inumidito il tutto, coprite il cumulo con un telo impermeabile e lasciatelo a riposo per 4 giorni.
Il 4° giorno rimescolate bene il cumulo con il forcone. Controllate che il contenuto di acqua sia corretto (strizzare il materiale) se è troppo secco inumiditelo, se, invece, è troppo bagnato aggiungete materiale secco. Coprire con il telo.
Il 6° giorno togliete la copertura e verificate l’acqua e la temperatura. Se il compostaggio sta procedendo correttamente, la temperatura dovrebbe essere di circa 70° C, abbastanza caldo per cucinare. Coprite nuovamente.
Dopo il 6° giorno, mescolate il cumulo ogni 2 giorni, controllando il contenuto dell’acqua e coprendo con il sopra.
Dopo circa 18 giorni avrete finito di compost.
Se il clima è fresco, il cumulo potrebbe richiedere più tempo; se è caldo, i tempi si accorceranno.
Cosa fare in caso di problemi?
Dopo avere controllato il tasso di umidità e la grandezza del cumulo procedete come segue:
- aggiungete azoto se troppo asciutto, se non si attiva;
- aggiungete carbonio se troppo bagnato, se puzza, se ci sono filamenti biancastri (miceli dei funghi).
Buon lavoro!